Documento di indirizzo per l’attività di Revisione della Spesa
Di seguito, si riporta il "Documento di indirizzo" relativo alla Revisione della spesa, approvato dal Comitato Interministeriale in data 25 novembre 2013.
L’attività di Revisione della Spesa (RS) rappresenta un elemento cardine della politica economica del Governo Italiano.
Questa attività si pone tre obiettivi:
(1) la modernizzazione dei processi di spesa pubblica,
(2) il contenimento dei costi e
(3) il miglioramento della qualità dei servizi pubblici offerti ai cittadini.
Una completa RS verrà condotta ogni due anni con un orizzonte temporale triennale in modo da consentire alle pubbliche amministrazioni una pianificazione adeguata dei programmi di spesa.
L’obiettivo strategico della RS che sta ora partendo, per il periodo 2014-16, è il reperimento di risorse equivalenti ad almeno due punti percentuali di PIL (circa 32 miliardi di euro) entro il 2016, con risparmi significativi anche nel 2014 e nel 2015. La maggior parte di queste risorse saranno utilizzate per abbattere la tassazione sul lavoro verso la media dei paesi dell’area dell’euro; una parte sarà destinata a investimenti produttivi e alla riduzione del deficit e quindi del debito pubblico.
- Individuare misure adeguate garantendo una elevata qualità dei servizi pubblici richiede però tempo. Il Governo ha richiesto al Commissario della Spesa di coordinare una prima ricognizione tecnica per identificare almeno una parte di tali misure entro la fine di febbraio del 2014. Questa ricognizione costituirà la base per una revisione del quadro di programmazione della spesa da implementare nella primavera del 2014 nel contesto del nuovo Documento di Economia e Finanza. Una seconda fase di ricognizione tecnica avrà luogo nel corso del 2014 come input alla legge di Stabilità per il 2015.
Sono essenziali per il successo di questo esercizio di RS:
1. Il coinvolgimento della intera pubblica amministrazione centrale. I singoli centri di spesa saranno incentivati a contribuire attivamente alla individuazione di risparmi di spesa, per esempio consentendo alle amministrazioni di trattenere una frazione dei risparmi individuati per effettuare spese prioritarie; analogamente saranno contemplati disincentivi per le amministrazioni che dimostrino inerzia, per esempio con tagli decisi a livello centrale.
2. La piena cooperazione degli entri territoriali, che gestiscono quasi un terzo della spesa primaria.
3. Un elevato grado di coordinamento tra le pubbliche amministrazioni. Il Comitato Interministeriale per la RS e la Presidenza del Consiglio opereranno in tal senso al fine di ricondurre a un disegno unitario tutte le attività legislative e amministrative ad esse connesse, evitando il proliferare di iniziative non coordinate.
4. Una regolare informazione del Parlamento sul progresso nelle attività di RS, anche per sostenere quegli interventi normativi che si renderanno necessari per conseguire risultati incisivi.
5. Una consultazione regolare con le parti sociali.
6. Un contributo attivo da parte dell’opinione pubblica, anche attraverso segnalazioni di aree di inefficienza e proposte costruttive su possibili rimedi, compresi i soggetti collettivi presenti a tutti i livelli della società civile. In tal senso verrà rafforzata la disponibilità di informazioni sulla spesa pubblica attraverso la pubblicazione di banche dati rilevanti in formato open data e, più in generale, la pubblicazione di classifiche di efficienza delle amministrazioni pubbliche.
Il Comitato Interministeriale per la RS si riunirà con frequenza almeno mensile per ricevere informazioni sul prosieguo dei lavori e per fornire una costante attività di indirizzo.
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